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TORNEREMO ALLA NORMALITA’

  • Immagine del redattore: rspasso
    rspasso
  • 16 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 7 mag 2020


Umido nella mano destra, carta e vetro in quella sinistra.

Amuchina nella tasca sinistra, guanti in quella destra.

Stasera scendo senza mascherina, perché mi è venuta sta voglia compulsiva di fumare una sigaretta in un luogo diverso dal mio balcone.

Via Caldieri mi accoglie nuda, spettrale, per niente rassicurante.


Più che “Io sono leggenda” penso alla copertina di un Dylan Dog letto in adolescenza: L’ultimo uomo sulla terra.

Non passa una macchina manco a pagare.

Butto la spazzatura, attraverso la strada, prendo l’amuchina e la passo in maniera meticolosa.

Non so perché mi viene in mente il video della D’Urso che si lava le mani.

Scaccio subito il pensiero, prendo il pacchetto. Accendo. Aspiro. È una bella sensazione.

Alzo lo sguardo alle finestre. Sono socchiuse. Sento addosso degli occhi che mi che mi scrutano ma forse è solo paranoia.

Mi avvicino al solito bar e per un attimo è come se l’odore del caffè mi entrasse nel cervello. In vetro zuccherato, grazie, dico, o lo penso solo. Boh? Forse sto impazzendo.

Al terzo tiro chiudo gli occhi e immagino di essere in una normale mattinata, quando per fare cento metri salutavo dieci volte e chissà perché ero felice.

Proprio in quel momento esce una signora dal palazzo. Ha un cane al guinzaglio che la trascina con foga, ma lei mi vede così, senza mascherina, con una nuvola minacciosa d fumo che le si avvicina e inchioda strizzando gli occhi. La sua faccia si trasforma in un oh di meraviglia ma lo immagino solo, perché lei ce l’ha la mascherina e non potrei proprio giurarci.

Il fumo di traverso e tossisco, peggiorando la situazione. Lei mi trapassa con uno sguardo che sembra Mezzogiorno di Fuoco e allora allungo deciso, senza dire manco buonasera.

Rimetto i guanti, che ho visto quel video dove il virus può passare anche toccando il tasto dell’ascensore ma col cazzo che mi faccio cinque piani a piedi.

Apro la porta, butto i guanti, metto i vestiti fuori, indosso di nuovo la tuta.

Accendo la tv e Bruno Vespa dice che forse a metà maggio torneremo alla normalità.

Cambio e metto una serie tv, che c’ho bisogno di distrarmi.

Alla seconda scena i protagonisti si abbracciano e penso che cazzo fate? Tenetevi a distanza!

Metto pausa. Esco fuori al balcone. Fumo un’altra sigaretta.

Torneremo alla normalità.

Sì, deve essere per forza così.

Roberto Bratti


 
 
 

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